3 cose che imbarazzano le viaggiatrici solitarie
Quando la gente sente parlare di viaggiatrici solitarie pensa sempre che si tratti di donne coraggiose, intraprendenti, forti, socievoli.
È in parte vero perché viaggiare da soli fa paura e quindi richiede una certa dose di coraggio, quando però qualcuno mi dice: “Cavolo quanto sei forte!” io vorrei rispondere che c’è dell’altro sotto quell’apparente scorza dura, c’è fragilità, umanità, timidezza, paure superate e altre che ancora sono lì, paranoie varie, tante, un’infinità. In ogni viaggio ne scopro una nuova.
E il bello è che negli ultimi mesi sono entrata in contatto con tantissime ragazze che, come me, viaggiano da sole, ma che condividono molte delle mie paure.
io e un’amica tedesca alla stazione di Francoforte
In questo articolo ho raccolto le tre cose che più mi imbarazzavano del viaggiare da sola, quelle che mi atterrivano prima di ogni partenza e mi paralizzavano sul sedile dell’aereo.
Sì, parlo al passato perché ho anche una buona notizia: a furia di viaggiare queste paure si lasciano alle spalle, un po’ come i pregiudizi e i luoghi comuni.
Come ci potete riuscire anche voi? Non ho la ricetta magica, ma per esperienza personale ho imparato che il miglior modo per combattere le nostre paure, è agendo, iniziando a muovere i primi passi, seppur incerti. D’altronde non è così che si impara ad andare in bicicletta? Superiamo il timore di perdere l’equilibrio solo saltando sul sellino e cominciando a pedalare.
Spero quindi di fornire qualche spunto utile ad altre viaggiatrici solitarie in ascolto.
Mangiare da sola
Sono una persona che spesso si fa afferrare da stupide paranoie e dal timore dei giudizi degli altri, senza riflettere che in realtà sono io stessa a giudicarmi severamente o a farmi troppi problemi. L’idea di mangiare da sola in un locale mi ha sempre imbarazzata.
Cosa penseranno gli altri vedendomi da sola? Che sono una sfigata? Che sono una zitella? Sì, ammetto di essermi posta queste domande idiote.
Quando sono in viaggio difficilmente mi siedo in un ristorante, le cose da vedere sono sempre molte e non mi va di perdere tempo prezioso, quindi solitamente opto per pasti veloci. L’anno scorso, quando ero a Bucarest, ho scelto di prendermi una pausa un po’ più lunga per gustarmi la solitudine a pranzo. Il locale aveva anche uno spazio esterno con dei tavolini di legno e io ho preso posto lì, dove mi sarei sentita meno al centro dell’attenzione e ho rivolto lo sguardo ai passanti frettolosi. Improvvisamente l’imbarazzo è scemato per lasciar spazio alla serenità e alla soddisfazione.
Imparerete che in molti paesi questa è una pratica comune e che nessuno presta attenzione a chi siede in un locale da solo.
Consiglio:
Scegliete dei locali in cui sentirvi a vostro agio, magari non affollati e con angolini intimi.
Fare amicizie in viaggio
La timidezza mi ha accompagnata fino ai primi anni di Università. Non mi è mai piaciuto sentirmi al centro dell’attenzione e, se casualmente accadeva, il sangue affluiva velocemente alle guance. Potete quindi immaginare quanto mi vergognassi all’idea di approcciarmi a degli sconosciuti per riuscire a fare amicizie in viaggio. Non appena individuavo una persona con la faccia pulita, cominciavo a interrogarmi su cosa dire, sul tono da usare, ripetevo la frase in inglese milioni di volte per accettarmi che non contenesse errori grammaticali e poi…e poi la persona attraversava la strada o svoltava l’angolo e io avevo perso l’attimo.
A un certo punto devi buttarti, devi lasciarti alle spalle la paura di impressionare qualcuno negativamente, la paura di essere giudicata, perché non stai mica chiedendo l’elemosina, e mal che vada, la persona risponderà alla tua domanda e poi ti liquiderà gentilmente. Al prossimo tentativo andrà meglio, stanne certa.
Il mio viaggio a Pechino da sola mi ha liberato da tutti quei residui di insicurezza. Ora riesco a fare facilmente amicizia in viaggio, ad accodarmi a gruppi di stranieri, a rompere il ghiaccio raccontando storie e scambiando i miei contatti, perché non si sa mai, un giorno potrei decidere di andare a trovare i miei nuovi amici nel loro paese.
Consiglio:
non forzarti mai, le cose devono avvenire con naturalezza. Se non te la senti di fare amicizia con degli sconosciuti, non farlo, non sei obbligata. Se vuoi riuscire ad entrare in contatto con qualcuno e rompere il muro della timidezza, gli ostelli sono i luoghi più adatti, in cui s’incontrano tantissime persone che viaggiano da sole. Con l’esperienza imparerai a riconoscere quelli che ti guardano con curiosità e che aspettano soltanto che sia tu a fare il primo passo.
festa a casa di amici stranieri a Pechino
Rapportarmi con gli uomini
Sì, gli uomini mi imbarazzano e molto. Quando non parlo la loro stessa lingua, quando non riesco a capire le loro battute o l’ironia velata nelle loro espressioni, quando sono di altre culture e devo partire dall’inizio, quando non conosco le loro reali intenzioni.
E poi sono sempre sulla difensiva. Essendo cresciuta in Italia, – dove un uomo non perde mai occasione di palesarti il proprio interesse,- mi sono chiusa a tal punto da misurare anche i sorrisi, perché se magari sei troppo solare pensano che ci stai.
E quindi che succede se il tuo host è proprio un uomo? Inutile dirvi che, prima della partenza, ogni sorta di allarmismo e dubbio mi hanno afferrata.
Sono una che si affligge di paranoie, ma mica demordo. E io quell’uscio l’ho varcato e all’uomo che mi ha ospitata ho stretto la mano. E ora sono qui, intera, felice, perché quel ragazzo non mi ha neanche sfiorata, se non con i suoi sorrisi.
Consiglio:
Sii naturale e non pensare sempre in maniera negativa. È bello scoprire che c’è un mondo migliore di quello che vogliono farci credere là fuori, che ci sono sconosciuti di cui puoi fidarti, persone su cui puoi contare e che ti regaleranno una parte di loro, così, senza aspettarsi nulla in cambio, solo per il gusto di farlo.
Viaggiare è anche questo, non solo crescita o rafforzamento, è qualcosa che va oltre, è guarigione dai propri limiti mentali, è accettazione di noi stessi con tutte le nostre fragilità, di tutto ciò che ci rende vulnerabili, è lo sconforto inevitabile che ti assale in certe occasioni, è imparare ad amarci e apprezzarci nonostante le debolezze e le paranoie.
E a te cosa imbarazza?
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- February 17, 2016
- 6 Comments
- viaggi in solitaria, viaggio interiore, viaggio introspettivo
Lucrezia & Stefano - In World's Shoes
Febbraio 17, 2016Io non ho mai viaggiato da sola, un po' a causa dei miei genitori, un po' per tutte queste paranoie che hai elencato. Sicuramente quella del mangiare da sola è una delle prima, a me piace sperimentar e soprattutto godermi un po' di relax alla scoperta del cibo nei paesi stranieri che visito..e so che forse la vivrei male da sola, ma come dici tu a tutto si fa l'abitudine e con il tempo sparirebbe questa sensazione.
Magari un giorno proverò , chi lo sa! :D
Eliana Lazzareschi Belloni
Febbraio 17, 2016A volte si inizia a viaggiare da soli perché si è un po' costretti, altre per sfida interiore. In entrambi i casi deve essere una scelta molto meditata e naturale, non deve mai risultare una forzatura. Quando lo si fa con spontaneità, allora si riescono a superare le proprie paure, oppure semplicemente si impara a tenerle sotto controllo e a conviverci.
Per il cibo io continuo a preferire l'acquisto di prodotti tipici in negozietti o nei vari chioschi :)
Dana
Febbraio 18, 2016:D Io mi sento sempre benissimo quando mangio da sola! È una delle cose che mi piace fare di più in viaggio. Mi piace proprio andare a cercare il locale giusto in cui farlo, anche se ci metto 3 ore e muoio di fame. Concordo con il tuo consiglio. Mentre invece sugli altri due punti anche io sono me sento in imbarazzo, alla fine sono una timidona. È raro che faccia io la prima mossa per fare amicizia, di solito mi precedono gli altri, ma alla fine va bene così, perché l'imbarazzo si scioglie in pochissimo tempo!
Eliana Lazzareschi Belloni
Febbraio 18, 2016Allora dovrò consultarti per i locali in cui andare a mangiare! ;)
Fai bene Dana, bisogna accettare gli aspetti che ci caratterizzano e comportarci sempre con naturalezza. Poi, proprio come dici tu, se in una circostanza ci troviamo a nostro agio è normale sciogliersi.
Grazie per il tuo commento.
audrey
Febbraio 19, 2016sul mangiare da sola non ho problemi, forse perchè capita spesso anche in italia, se non altro in pausa.... sull'amicizia a volte anche io sono timida e sulla questione uomini sottoscrivo tutto: ero (e sono ancora) un po' frenata, un po' sospettosa e un po' timida: combinazione disastrosa!? però da quando viaggio sola ho imparato tante di quelle cose che almeno una volta l'anno (ma anche più spesso) è proprio un'esigenza. bellissimo blog.
http://www.audreyinwonderland.it/
Eliana Lazzareschi Belloni
Febbraio 19, 2016Grazie Audrey!
Vero, quando si sperimentano i viaggi in solitaria non si può più farne a meno :)
A presto.