Frascati, il vigneto urbano più grande d’Italia
Lunedì sera, in qualità di blogger, ho partecipato a una conferenza stampa su quello che sarà il più grande vigneto urbano d’Italia. La conferenza si è tenuta nell’elegante enoteca Costantini, a piazza Cavour a Roma, fra scaffali colmi di bottiglie di vino pregiato.
Vi ho preso parte perché mi stanno a cuore le realtà agricole del mio territorio e sono affascinata da tutto ciò che riguarda questo mondo, in più mi anima la curiosità di scoprire prodotti di qualità che vengono realizzati con un occhio di riguardo per l’ambiente.
Il progetto di questo vigneto urbano appartiene all’Azienda Agricola Villa Simone e alla famiglia Costantini e prevede il recupero di 11 ettari di terreno abbandonato, rientrando nel piano di sviluppo economico locale approvato dalla Regione Lazio con lo scopo di sostenere le imprese e le attività eno-gastronomiche del territorio.
Il terreno sorge a pochi passi dal centro storico di Frascati, nell’area dei Castelli Romani ed è incastonato fra ville tardo rinascimentali come Villa Parisi, Falconieri e Mondragone.
Questo luogo s’inserisce, inoltre, nello scenario incantevole del Parco dell’Ombrellino.
L’azienda
L’azienda agricola Villa Simone nasce nel 1982 per volere di Piero Costantini, grande appassionato di vite e vino. Il suo amore autentico l’ha guidato nella produzione di vini di alta qualità.
Il suo operato è consistito nell’impiantare nuovi vigneti con varietà minori, come la Malvasia del Lazio, Bambino e Grechetto, a scapito di quelle più produttive, ma di qualità inferiore (Malvasia di Candia e Trebbiano).
La coltivazione è a basso impatto ambientale: fa utilizzo di concimi organici e gli antiparassitari vengono impiegati solo se strettamente necessari. Questi vengono realizzati a base di rame e zolfo.
Vigneto urbano
Nel 2006 furono messi all’asta 11 ettari di terreno. Nel 2016, grazie anche al sostegno del comune di Frascati, della Regione Lazio e del Parco dei Castelli Romani, sono stati impiantati 5 ettari di vigneto, i quali saranno destinati alla produzione di uve di Frascati Superiore Docg.
La varietà prescelta è la Malvasia laziale.
L’intento è quello di produrre massimo 2 kg per pianta, ovvero 100 quintali per ettaro.
Il progetto ha allo stesso tempo uno scopo didattico e di ricerca, verranno infatti realizzati dei vigneti con cartelli illustrativi che racconteranno la storia della vite di Frascati e tutti i viticultori potranno studiare le varie tipologie di potature e la clonazione delle varietà autoctone.
Degustazione
Alla conferenza stampa ha fatto seguito una degustazione di vini. Io ho assaggiato un calice di Villa dei Preti Frascati Superiore DOCG, un vino giallo paglierino con note fruttate e floreali e profumi armonici. Per le sue caratteristiche si adatta ad essere servito come aperitivo, ma è ottimo anche per i primi di verdure, per accompagnare formaggi freschi, minestre e crostacei.
Non ci rimane che attendere il 2017 per gustare il risultato di questo progetto e lanciarci in un percorso eno-turistico a Frascati.
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- June 1, 2016
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- natura