Cosa vedere a Roccagorga: borgo di antiche tradizioni
A fine ottobre, grazie a Igers Latina, al comune e alla proloco di Roccagorga, ho avuto la possibilità di visitare questo luogo, che sorge sullo sperone del Monte Nero, la parte meridionali dei Monti Lepini.
Questo piccolo comune, con poco più di 4.500 abitanti, è situato nella provincia di Latina, in posizione panoramica su Maenza, altro piccolo paesino dei colli pontini. Roccagorga è caratterizzata da un’accoglienza vivace e genuina, di quelle che conquistano subito e ti fanno sentire a casa.
Perché è così: i luoghi sono le persone che vi conosci, l’esperienza che vivi e la gente con la quale la condividi. E a ogni borgo, paese e città attribuisco non solo profumi, suoni e sapori, ma anche sorrisi, persone e quelle risate di gusto che ti gonfiano il petto e ti impediscono di addormentarti perché tutto ciò che vorresti fare è continuare a ridere, ridere e poi ancora ridere.
Qui si respira anche l’orgoglio degli abitanti, che tengono moltissimo alle loro origini e cercano di preservarle, custodirle e diffonderle a curiosi visitatori.
In questo articolo vi consiglio cosa vedere a Roccagorga.
Un po’ di storia:
Roccagorga fu protagonista di due eventi importanti. Il 6 gennaio 1913 i soldati spararono su una folla di cittadini che stava manifestando contro il pesante sfruttamento e le scarse condizioni d’igiene in cui versavano i rocchigiani. Ci furono sette morti, fra cui un bambino di cinque anni e oltre venti feriti.
Nel 1951 ci fu lo sciopero “alla riversa”, ovvero al rovescio. Tutti i cittadini si riversarono in strada e iniziarono a lavorare. Fu un’iniziativa popolare con lo scopo di migliorare le gravissime condizioni di miseria in cui si trovava la popolazione, dato che all’epoca si registrava un altissimo tasso di disoccupazione.
Cosa vedere a Roccagorga?
Piazza VI Gennaio:
La piazza, punto di ritrovo di tutta la cittadinanza, è stata definita una delle più belle piazze barocche della penisola. Qui svetta l’imponente presenza della Chiesa di SS. Leonardo ed Erasmo e tutt’attorno i monti e i tetti delle case. Pensate che bello, al mio risveglio, ritrovarmi questa vista e ammirarla con la morbida luce del mattino.
La piazza ha cambiato nome numerose volte nel corso della storia. Piazza VI Gennaio è senz’altro il nome più appropriato perché qui ebbe luogo l’eccidio del 6 gennaio 1913.
vista dall’ostello del Palazzo Baronale
Eremo di Sant’Erasmo:
La nostra giornata è iniziata proprio qui, a 850 m sul livello del mare, fra il silenzio della natura e il profumo della resina dei pini, in un luogo in cui solitamente lo sguardo si volge all’orizzonte e abbraccia la pianura Pontina, il promontorio del Circeo e le isole pontine. Purtroppo noi siamo capitati in un giorno di foschia.
Qui troverete un ex monastero in pietra del XIII secolo e una chiesetta. C’è un ostello e un ristorante in cui assaporare piatti tipici.
Museo Etnografico:
È un luogo che mi ha colpito particolarmente, sebbene io normalmente preferisca le attività all’aperto alle visite dei musei.
L’Etno museo di Roccagorga porta alla luce la ricchezza del patrimonio culturale locale attraverso installazioni, sculture, filmati e oggetti che sono stati raccolti meticolosamente nelle varie stanze e che appartenevano alla vita contadina del passato.
Molto interessante è stato scoprire i soprannomi che venivano affibbiati a ciascuna famiglia rocchigiana, che servivano a identificare in maniera pratica e caratteristica un nucleo familiare in base a precise abitudini, posture, all’aspetto fisico e molto altro ancora. La guida ci ha mostrato un lungo corridoio su cui sono appesi dei quadretti colorati che raffigurano questi nomignoli. Attraverso un rebus, ci ha portato alla scoperta dei buffi nomignoli.
Trovo sia molto bello il tentativo di un paese di non perdere la memoria dell’origine di tali soprannomi.
Ho scoperto anche che le donne rocchigiane trasportavano sui loro capi ceste, vasi pieni d’acqua e molto altro, utilizzando semplicemente un pezzo di stoffa arrotolato al centro della testa.
Cosa mangiare a Roccagorga?
Durante l’evento ho potuto assaporare alcuni piatti tipici di questa zona, tra cui le lacne ai fagioli, una pasta molto simile ai maltagliati e una zuppa ai fagioli e olive con pane casereccio raffermo. Tra i dolci, invece, troverete le crostatine con la marmellata di visciolo selvatico.
Dove mangiare a Roccagorga?
Vi consiglio la Cantina Fusco, che ci ha coccolati con degli antipasti davvero buoni e saporiti e degli hambuger in cui potevamo scegliere le verdure, i formaggi e le salse da aggiungere. C’è anche la possibilità di richiedere una variante vegetariana.
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- November 15, 2017
- 2 Comments
- Lazio
Marco
Novembre 18, 2017Roccagorga è stata una bellissima esperienza e soprattutto un luogo incantevole dove trascorrere qualche giorno di relax. Nel tuo articolo ho ritrovato tutti i luoghi ben descritti e foto davvero meravigliose. Ti rinnovo i complimenti!
Eliana Lazzareschi Belloni
Novembre 20, 2017Grazie mille Marco, sempre gentilissimo! A presto :)