Cammino di San Benedetto: itinerario di 4 giorni
Sono trascorsi circa venti giorni da questo mio viaggio (lo avevo annunciato qui) e quando ieri mio fratello ha pubblicato l’album delle nostre foto su Facebook, ho subito sentito una carezza avvilupparmi il cuore.
I profumi, i colori, i sapori che hanno accompagnato il nostro cammino sono ancora impressi dentro di me ed è proprio ora che ha inizio un nuovo viaggio: quello attraverso i ricordi, le sensazioni che mi sono rimaste addosso.
Su Instagram e Facebook ho pubblicato brevi reportage, ora voglio dare informazioni utili a tutti coloro che desiderano intraprendere questa breve tappa del Cammino di San Benedetto.
Il cammino si divide in 16 tappe, ma nulla vieta di suddividere il tragitto in diversi itinerari e percorrerli separatamente. Ed è proprio ciò che abbiamo fatto io e mio fratello che, non avendo il tempo sufficiente per l’intero cammino, abbiamo deciso di partire da Poggio Bustone per arrivare a Norcia.
Premessa: non importa se non ve la sentite di camminare per tanti chilometri, questi comuni meritano di essere visitati anche se raggiunti con la macchina, dunque spero che questo articolo vi sia di stimolo per un weekend in questi luoghi.
I GIORNO (LAZIO)
Poggio Bustone:
Poggio Bustone è un comune della provincia di Rieti, famoso per essere la città natale di Lucio Battisti. È un piccolo borgo che si erge su un colle, alle falde meridionali del monte Terminillo. Da qui la vista spazia sulla Piana Reatina e il lago Lungo. Se vi sveglierete presto, la natura vi regalerà una meravigliosa vista: lembi sfilacciati di nebbia avvolgeranno la vallata in un candore reverenziale.
Cosa fare a Poggio Bustone:
- visitare il santuario di San Giacomo, la cui costruzione risale al XIII secolo;
- visitare il convento francescano, dove San Francesco sostò.
- passeggiare fra i vicoletti;
- escursioni alla riserva parziale naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile.
Dove mangiare e dormire a Poggio Bustone:
Sia che siate pellegrini o no, mi sento di consigliare caldamente l’Ostello della locanda Francescana, dove pulizia e ordine regnano (possibilità di soggiornare in camere doppie). Abbiamo dormito in una camerata da 7 persone, ma noi eravamo gli unici quella sera. Il gestore, il signor Feliciano, è una persona molto cordiale e disponibile. Ci ha preparato la colazione da portar via e ci ha regalato una pizza.
Sempre il signor Feliciano gestisce il ristorante Locanda Francescana, dove potrete assaporare piatti tipici del posto.
Alcuni scatti del cammino fra Poggio Bustone e Leonessa:
Monti reatini
faggeta sui monti reatini
Prati di San Bartolomeo
Leonessa:
Questo piccolo e delizioso paesino del reatino, sorge lungo il versante settentrionale del Termillo, a 1000 metri di altezza. Siamo giunti qui valicando i monti, attraversando paesaggi meravigliosi, immersi nella luce delle vallate e fra i sinuosi pendii dei monti.
Cosa vedere a Leonessa:
Piazza 7 Aprile è il fulcro del paesino, dove si affacciano bar e ristorantini dalle facciate colorate. Qui vi si trovano l’elegante fontana Margaritiana e la chiesa di San Pietro.
Chilometri percorsi: 14,2
II GIORNO (UMBRIA)
Monteleone di Spoleto:
Inutile nascondere che questo borgo mi ha letteralmente conquistata. Sorge su un poggio a circa 1000 metri di altitudine e si affaccia sull’ampia valle del Corno, sopra un fertile bacino coltivabile. È dunque incastonato in un angolo naturalistico e paesaggistico molto bello. La sua posizione gli ha fatto guadagnare l’appellativo “Leone degli Appennini”.
Monteleone di Spoleto è uno splendido borgo medievale che ha conservato l’urbanistica tipica di epoca medievale con palazzi gentilizi edificati con la pietra locale bianca e rossa, il suo marchio distintivo.
Cosa vedere a Monteleone di Spoleto:
- la chiesa e il convento di San Francesco;
- la biga, carro da parata in legno, rivestito in lamine bronzee. Quella di oggi è solo una fedele riproduzione, l’originale fu trafugata e oggi è esposta al Metropolitan Museum di New York.
Prodotti da assaggiare:
A Monteleone di Spoleto c’è una tradizione nella coltivazione dei legumi e dei cereali, in particolare modo del farro, quindi non potrete non degustare una zuppa.
III GIORNO (UMBRIA)
Cascia:
Cascia mi ha rapita con la sua atmosfera genuina, il profumo dei prodotti di cui è intrisa l’aria, la vista panoramica che abbraccia boschi e campi agricoli. La sua posizione arroccata le da il privilegio di dominare fra monti rivestiti di boschi.
Cosa vedere a Cascia:
- il Monastero di Santa Rita. Vi si può accedere con visita guidata gratuita. Un sacerdote vi racconterà la storia della santa.
- Santuario di Santa Rita, dove sono conservate le spoglie della santa;
- chiesa di Sant’Agostino, splendidamente decorata con affreschi di scuola umbra e perugina;
- chiesa di San Francesco, che si riconosce grazie al suo rosone.
Prodotti da assaggiare:
Nella piazza Giuseppe Garibaldi, entrate in un’alimentari e acquistate un panino con la caciotta locale.
Chilometri percorsi: 13,1
Alcuni scatti durante il cammino:
caprette al Colle del Capitano
vista dal sentiero di Santa Rita
Campi agricoli con bestiame appena usciti da Monteleone di Spoleto
Roccaporena
IV GIORNO (UMBRIA)
Norcia:
questo borgo si estende alle pendici dei monti Sibillini, adagiandosi sulla piana di Santa Scolastica. Qui l’aria è pura e si respira un clima montano.
Cosa vedere a Norcia:
- basilica di San Benedetto con la sua facciata gotica che, secondo la tradizione, fu costruita sui resti della casa del santo. Visitate la cripta e, se siete fortunati, rimanete ad ascoltare il signor Giobbe, il sagrestano della basilica che vi incanterà con i suoi racconti sul movimento benedettino e sulla vita del santo;
- di fianco alla basilica troverete il portico delle misure, un mercato all’aperto di cereali.
Prodotti da assaggiare:
tartufo nero, caciotte, strangozzi al tartufo e la ricotta salata con crusca (un mio lettore consiglia di accompagnarla con miele millefiori o marmellata).
Chilometri percorsi: 17,7
Nelle prossime settimane parlerò delle escursioni che si possono fare in questi luoghi e approfondirò la nostra visita a Monteleone di Spoleto.
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- September 9, 2016
- 6 Comments
- escursioni, viaggi ecosostenibili
Lucrezia & Stefano - in World's Shoes
Settembre 9, 2016Ci è piaciuta tanto questa tua "impresa" Eli!
E dopo questo sono certa che farai tanti altri cammini anche più importanti , perché lo vedo , lo percepisco che stai bene quando fai questo. Quando sei a stretto contatto con la natura che ti circonda, quando ti senti parte di lei!
Brava!
Un bacione <3
Eliana Lazzareschi Belloni
Settembre 11, 2016Grazie Lucrezia, mi fa immensamente piacere sapere che sono riuscita a trasmetterti questo mio 'benessere'.
Spero anche io di riuscire a fare cammini più importanti. Li ho inseriti in lista e staremo a vedere.
Un bacione! :-*
valentina
Settembre 12, 2016Che cammino magnifico :D sono certa che ameresti percorrere la mia Sardegna a piedi :)
Eliana Lazzareschi Belloni
Settembre 13, 2016Ne sono certa anch'io! :)
Chiara Paglio
Novembre 9, 2016Avevo perso per "strada" questo post. Leggerlo dopo quel che è successo fa una forte impressione. Spero che i Sibillini, Norcia, Cascia e tutto lo splendore colpiti dal sisma possano lentamente recuperare una normalità. Mi piacerebbe fare questo percorso, oggi, sarebbe ancora più ricco di significato.
Eliana Lazzareschi Belloni
Novembre 11, 2016Ci sto pensando anche io Chiara, mi piacerebbe davvero tornare in quei luoghi.
Mi sono rimasti nel cuore.