Transiberiana d’Italia: un viaggio slow su un treno storico
C’è una storica tratta ferroviaria in Italia – dismessa dalle corse ordinarie – e la chiamano la Transiberiana d’Italia. Parte da Sulmona (in provincia di L’Aquila), attraversa l’Abruzzo e arriva a Isernia, in Molise.
È uno dei viaggi più emozionanti che io abbia fatto. Sarà stata la musica folk dei musicisti che ci hanno accolto in stazione, l’euforia che ci ha accompagnato per tutto il viaggio e che abbiamo condiviso sulla carrozza con gli altri passeggeri, sarà stata la bontà dei prodotti gastronomici, sempre innaffiati di buon vino e birra.
È senz’altro un’esperienza da vivere almeno una volta nella vita perché il treno conduce a bassa velocità attraverso i Parchi Nazionali e le Riserve Naturali che caratterizzano queste due regioni.
Un viaggio slow nel cuore dell’Italia, alla scoperta di luoghi poco conosciuti che i volontari di LeRotaie cercano di valorizzare dando un prezioso contributo.
Se state cercando un’idea alternativa per trascorrere un weekend diverso, vi incuriosisce l’idea di viaggiare a bordo di un convoglio storico trainato da locomotore diesel e con carrozze “centoporte” realizzate tra il 1920 e 1930 con interni in legno e tendine vintage, se vi affascina l’idea di fare tappa in borghi o nella natura per assaggiare prodotti tipici, volete cantare e ballare musica folk, allora la Transiberiana d’Italia è quello che fa per voi.
Un po’ di storia:
Questa storica tratta ferroviaria, che da Sulmona conduceva a Carpinone, fu inaugurata nel 1897 e collegava le terre dell’Abruzzo con Napoli. Ci vollero ben 5 anni per terminare i lavori di questa monumentale opera ingegneristica per quei tempi.
È il percorso ferroviario più in alta quota in Italia (i binari salgono lungo i fianchi delle montagne e arrivano a 1.200 m di altitudine in soli 25 km), secondo solo a quella del Brennero.
Proprio grazie alle abbondanti nevicate cui sono soggetti questi territori, questa linea ferroviaria è stata definita la “Transiberiana d’Italia”. I picchi innevati delle montagne e le infinite distese di bianco che il treno taglia la fanno somigliare alla vera Transiberiana, che collega Mosca a Vladivostok.
Nel 2011 la linea fu chiusa, una decisione presa da Trenitalia, che preferì investire nei pullman.
Nel 2012 un gruppo di giovani di Isernia, tutti volontari, ottenne da Ferrovie dello Stato un convoglio anni ’30 e lo trasformò in un treno turistico.
Il viaggio della Transiberiana d’Italia:
Arriviamo alla stazione di Sulmona e sui binari ci attende un treno con vagoni antichi. Il personale ci aiuta a salire sugli alti gradini e ci accomodiamo sui sedili di legno. Il capostazione fischia e il treno parte, come nei film. Sono le 8.45 del mattino.
Ci fermiamo a Campo di Giove, nel cuore del Parco Nazionale della Majella. Ci fanno scendere e lungo la banchina ci sono gli stand di produttori locali che vendono formaggi.
Dopo una mezz’oretta ripartiamo e passiamo per Roccaraso, una località della comunità Alto Sangro. Le altre fermate sono: Castel di Sangro, Carovilli, Pescolanciano e Isernia.
Sul treno i giovani volontari de Le Rotaie ci forniscono interessanti spiegazioni su tutti gli aspetti storici e paesaggistici di questa antica tratta ferroviaria.
L’atmosfera è piacevole: ci ritroviamo a scambiare qualche chiacchiera con i “dirimpettai” di panca. Soltanto in treno, con tante ore di viaggio davanti, si ha il piacere di lasciarsi andare a parlare senza tener conto del tempo.
A fare da sfondo ci sono loro, i suggestivi paesaggi innevati lungo il percorso della Transiberiana d’Italia.
Così, seduti su sedili di legno, osserviamo la natura selvaggia che scorre piacevole fuori dei finestrini. Questi luoghi sono stati set naturali di numerose pellicole cinematografiche e non è difficile immaginarne il perché.
È il 25 marzo e siamo fortunati: quest’anno l’inverno si è protratto, la primavera è ancora pigramente nascosta e noi veniamo sorpresi dalla maestosa bellezza di queste terre che mi ricordano una delle tante scene del film “Dottor Zivago”.
Il treno viaggia a una velocità massima di 50 km/h (ecco perché si parla di viaggio slow, oltre al fatto che il treno è uno dei mezzi meno inquinanti), ideale per allungare la testa fuori dal finestrino per scattare qualche foto.
Al ritorno veniamo allietati dalla musica folk di un gruppo di musicisti abruzzesi che, come dei veri cantastorie, ci intrattengono e ci strappano risate fragorose.
Costo della Transiberiana d’Italia:
Il biglietto ha un costo di € 36 per ciascun adulto (+ € 2 di commissione). Vi assicuro che il viaggio vale tutta la cifra.
Durata del viaggio:
Il viaggio occuperà interamente la vostra giornata. Io sono partita alle 8.45 e intorno alle 12.45 sono arrivata a Pescolanciano. Ho ripreso poi il treno alle 18 e sono rientrata a Sulmona alle 20.45.
Consigli e informazioni utili:
Consiglio di prenotare i biglietti con largo anticipo perché il treno ha solo 400 posti disponibili e le date sono spesso sold out, tante sono le richieste dei turisti.
Potete effettuare la prenotazione direttamente sul sito Le Rotaie e pagare con carta di credito o PayPal.
Attenzione: si può scegliere una sola tappa e non tutti i treni arrivano fino in Molise, quindi controllate bene quale sia la vostra fermata di destinazione.
Ogni data ha un itinerario tematico: c’è il percorso dei mercatini di Natale, il treno della neve, il treno della polenta, il treno del vino, il treno della birra, insomma ce n’è per tutti i gusti e avete davvero l’imbarazzo della scelta.
Una volta effettuata la prenotazione sul sito, riceverete un’e-mail con le varie tappe che effettuerà il treno e potrete scegliere dove scendere per qualche ora di sosta. Io e i miei compagni di viaggio abbiamo scelto di fermarci a Pescolanciano, un borgo molisano che ci incuriosiva molto (non nego di essere stata attratta anche dal menù della Taverna del Duca e dalla possibilità di visitare un birrificio locale).
Il pranzo ha un costo a parte e per prenotarvi dovete contattare il ristorante o gli organizzatori. Dell’organizzazione della giornata a Pescolanciano si è occupata l’associazione Intramontes e la signora Caterina è stata molto gentile e disponibile nel fornirmi tutte le informazioni e nel soddisfare le mie esigenze di vegetariana.
Noi siamo partiti da Roma e non essendo una gran fan delle levatacce, ho preferito arrivare il sabato in tarda mattinata. Abbiamo affittato su Airbnb un appartamento a Sulmona e abbiamo approfittato della giornata per visitare la graziosa città dei confetti.
Immagine in evidenza © Cristiano El Boustany
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- May 3, 2018
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