Gita a Suzhou: cosa vedere nella Venezia d’Oriente


Nel 2010 mi sono concessa una gita a Suzhou, nota come “Venezia d’Oriente“. Faceva parte del mio regalo di laurea: un mese in Cina.

La città si è conquistata questo epiteto per la sua infinità di canali. Pensate che il 42% della sua superficie è coperto d’acqua. È tutto un suggestivo susseguirsi di templi, splendidi giardini, fiori di loto, ponti di pietra. Uno spaccato di vera Cina lontana dall’imperante urbanistica moderna e dal suo tumultuoso sviluppo.

Si trova nella provincia del Jiangsu, incastonata fra le sponde del fiume Azzurro e Taihu.

Durante la dinastia Song, la città ha assunto una posizione di rilievo per la produzione della seta, ruolo che tuttora detiene.

gita a Suzhou

Il giardino del maestro delle reti

giardini di Suzhou

Ouyuan garden

Non posso raccontarvi di Suzhou senza menzionare l’avventura che ha accompagnato questo viaggio. Io e la mia amica Francesca (siamo state compagne di classe al liceo e poi abbiamo frequentato la stessa Università) eravamo partite da Shanghai, dirette a Hangzhou. Una volta lì, avevamo prenotato questa gita a Suzhou, organizzata da una compagnia cinese. Il ragazzo alla reception dell’ostello continuava a ripeterci perplesso: “Ma sarà pieno di cinesi, siete sicure di voler andare?” E noi, decise, annuivamo senza esitazione.

Ecco, immaginate due ragazze occidentali: capelli chiari e ricci/mossi, occhi verdi, il massimo dell’esoticità per un cinese. Se siete stati in Cina potete già intuire.

Le persone ci fissavano con curiosità, senza discrezione. Sghignazzavano fra di loro divertite e noi ricambiavamo i loro sguardi un po’ a disagio, tanto da decidere di andarci a sedere in fondo alla vettura, per sottrarci un po’ alle loro attenzioni.

Il fatto che parlassimo cinese ci rendeva ancora più interessanti ai loro occhi: potevano fare domande, interrogarci nel vero senso della parola.

Una famiglia cinese, composta da due sorelle, nonni e due nipoti, ci aveva preso in gran simpatia e non ci hanno lasciate un secondo, tanto da invitarci a sedere al tavolo con loro e a condividere la barchetta che ci ha portato attraverso i canali di Suzhou. Qui un video di quella giornata.

Il motivo per cui avevamo deciso di mettere da parte il ‘fai da te’ era perché avevamo solamente una giornata a disposizione e poi saremmo dovute rientrare a Hangzhou. Questa gita assieme a persone di nazionalità cinese, ci ha permesso di acquisire un spaccato maggiore sulla loro cultura ed è stato molto divertente.

Cosa vedere a Suzhou.

I giardini: 

I giardini costituiscono un valido esempio di quello che era la Cina di una volta. Sono ben conservati e molto curati, si passeggia fra le aree verdi, ponticelli, padiglioni galleggianti e rocce su cui sono appollaiati cinesi per scattare foto.

Un’intrigante regia naturale, che difficilmente riuscirete a dimenticare, soprattutto rientrando in città caotiche come Pechino e Shanghai.

Il giardino più grande è il Giardino dell’Umile Amministratore, senz’altro anche il più turistico. Noi abbiamo visitato il giardino del maestro delle reti. Più piccolo, ma è noto per essere il più intatto e decorato giardino di Suzhou; e l’Ouyuan garden.   

 

giardini di Suzhou

 

giardini di Suzhou

 

giardini di Suzhou

 

giardini di Suzhou

La pagoda del Tempio del Nord: 

Nel pomeriggio la guida ci ha portati a vedere questo splendido esempio di architettura cinese di stampo classico, dalla cui cima si gode del panorama di tutta la città vecchia. La torre ha base ottagonale ed è costruita in travi di legno e mattoni. È alta 76 metri ed è composta da 9 piani.

All’ingresso di questo complesso monastico, ad accogliervi troverete la statua paffuta di un Buddha ridente. Alle sue spalle una piccola area di verde, costituita da un giardino con un laghetto.

 

tempio della pagoda del nord

 

tempio della pagoda del nord

 

Buddha del tempio della pagoda del nord

 

tempio della pagoda del nord

 

vista dalla pagoda del nord

 

vista dalla pagoda del nord

 

vista su Suzhou

 

Collina della Tigre:

Questa è una tappa d’obbligo per chiunque venga in visita in questa città. Il poeta Su Shi usava dire: “È un peccato andare a Suzhou senza passare per la collina della Tigre”.

Poesie e calligrafie sono incise sulla roccia della collina. È un ambiente molto ricco di vegetazione.

La leggenda narra che, durante il periodo delle Primavere e degli Autunni, il re Wu Fuchai aveva sepolto suo padre proprio su questa collina e, dopo tre giorni, tre tigri erano state avvistate nello stesso punto. Proprio per questo poi la collina fu soprannominata in questo modo.

L’emblema di questa collina è la pagoda Yunyan, conosciuta come la Torre di Pisa dell’Est.

torre yunyan della collina della tigre torre della collina della tigre

Museo di Suzhou: 

Se poi siete anche appassionati di storia e arte, allora potete abbinare questo museo alla visita dei giardini. Ma è anche una tappa adatta per sfuggire alla pioggia che tanto caratterizza il clima di Suzhou.

L’edificio moderno non è molto grande, ma ben strutturato, quindi impiegherete solo un paio di ore attraverso i padiglioni che ospitano reperti più di 3.000 anni fa.

Ingresso gratuito.

 

Consigli: 

Come raccomando sempre, in Cina evitate di visitare queste attrazioni nei fine settimana, quando tutti i cinesi si riversano in questi poli turistici. 

 

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Eliana Lazzareschi Belloni
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Web content writer, viaggiatrice, social media manager. Viaggio con il corpo, la mente e lo spirito. Adoro la natura, i suoi colori e i suoi profumi. Mi piace leggere, ascoltare e immaginare.

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2 Comments

https://narrabondo.wordpress.com
Reply Aprile 8, 2016

Questa sì che è la Cina che mi piacerebbe conoscere.

    Eliana Lazzareschi Belloni
    Reply Aprile 8, 2016

    Se ti piace la natura ti consiglio anche Hangzhou, molto verde, pagode, stagni con fiori di loto. Io purtroppo non sono riuscita a vedere Guilin, sicuramente in un prossimo viaggio andrei lì.

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